Mother Regulation , in 3 anni poca chiarezza


Uncai, Cai, FederUnacoma, Unacma e Confagricoltura hanno sottoscritto un documento inviato al MIT dove evidenziano alcuni punti critici sulle recenti prescrizioni sulle masse dei mezzi agricoli con omologazione europea

ROMA, 18 settembre 2020 – Azione condivisa di Uncai (Unione Nazionale Contoterzisti), Cai (Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani), Confagricoltura, FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l'Agricoltura) e Unacma (Unione Nazionale Commercianti Macchine Agricole) per ottenere dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti alcuni chiarimenti sulle masse ammissibili dei veicoli isolati e dei treni agricoli omologati con regolamento europeo 167/2013 (Mother Regulation), in vigore dal 1 gennaio 2018.

Alla luce di una recente circolare del MIT, carente in alcuni punti, le Associazioni si sono confrontate. In gioco ci sono gli investimenti in mezzi agricoli nuovi, un tema sensibile e strategico per contoterzisti, agricoltori, costruttori e rivenditori. C’è stata subito intesa, e insieme abbiamo individuato alcuni punti critici sui quali è indispensabile un intervento del ministero al fine di eliminare errate interpretazioni, uniformare i comportamenti e mettere a disposizione di tutti gli addetti del settore (omologatori, venditori, utilizzatori, enti proprietari delle strade, autorità preposte ai controlli su strada) un provvedimento esaustivo su diversi ambiti”, spiega il presidente di Uncai Aproniano Tassinari che aggiunge come, in assenza di una circolare chiarificatrice, alcune tipologie di mezzi agricoli con omologazione europea Mother Regulation sarebbero penalizzate.

Uno dei punti maggiormente controversi è il limite oltre il quale un mezzo agricolo Mother Regulation diviene eccezionale e necessita del permesso di circolazione dell'ente proprietario della strada: “I limiti di 14 e 20 tonnellate non esistono più per i trattori e per i rimorchi a tre assi Mother Regulation, e fino a 18 tonnellate (per i trattori) e 27/30 (per i rimorchi a 3 assi) non occorre più chiedere il permesso di circolazione. Dovrebbe essere così in tutta Italia, invece sappiamo che in alcune zone d'Italia si chiede il rispetto dei vecchi limiti”, spiega il coordinatore di Uncai Fabrizio Canesi.

Nonostante da quasi tre anni circolino sulle strade italiane trattori e rimorchi “Mother Regulation”, in grado di garantire maggior sicurezza sulla strada, l’incertezza normativa perdura: “Il tema è complesso, tocca aspetti giuridici, tecnici e amministrativi. Ci sono una massa omologabile, una massa di circolazione e una massa massima tecnicamente ammissibile che possono confondere l’utilizzatore. Ci sono un libretto di circolazione che non riporta tutti i dati necessari per spazzare via ogni ambiguità e una targhetta stampigliata sul rimorchio da compilare non si sa come. Poi c’è un indennizzo usura strade da rimodulare, dal momento che i mezzi agricoli operano principalmente in campo, e c’è un piano sanzionatorio completamente da ridefinire in base alle tipologie di trattore, di rimorchio e di accoppiata trattore più rimorchio. Punti critici sui quali siamo certi si farà la dovuta chiarezza”, conclude Canesi



Data pubblicazione

22-09-2020

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