Tracciabilità dei gessi


Gessi tracciati a tutela di ambiente e lavoro

Tassinari: “Bene la proposta di legge regionale lombarda che estende i controlli previsti per i fanghi ai gessi di defecazione da fanghi usati in agricoltura. Ora colmare il vuoto legislativo nazionale”

Roma, 30 giugno ‘21 – “Perché la normativa nazionale non equipara fanghi e gessi per un loro uso sicuro e ‘circolare’ in agricoltura? Solo i primi sono controllati e monitorati. I secondi, invece, non lasciano traccia, almeno finché l’odore che emanano dai campi allarma la popolazione”. Chi si pone la domanda è il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali - UNCAI Aproniano Tassinari.

Nella direzione di una equiparazioni tra i due prodotti di scarto sta però andando Regione Lombardia che, con gli assessori Fabio Rolfi (Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi) e Raffaele Cattaneo (Ambiente e Clima), presenterà in Consiglio regionale una proposta di legge, già approvata in Giunta, riguardante il controllo, il monitoraggio e la tracciabilità dei gessi di defecazione da fanghi utilizzati in agricoltura.

La vicenda che ha portato a interrogarsi del perché vi sia un vuoto normativo a livello nazionale è nota ed è quella legata all’azienda bresciana Wte responsabile dello spargimento di 150 mila tonnellate di gessi ritenuti “sospetti”. In tale occasione sono finiti indagati alcuni c/terzisti, dimenticando che sono semplicemente degli esecutori materiali di un servizio. Un servizio per il quale non sono tenuti ad analizzare il prodotto trasportato ma solo ad attenersi al servizio di trasporto e distribuzione appaltatogli. “Pertanto non ci paiono accettabili le accuse sollevate, oltretutto ancor prima di aver constatato un loro eventuale coinvolgimento in presunti illeciti da parte della ditta produttrice”, aggiunge Tassinari.

I fanghi sono rifiuti e, in quanto tali, sono sottoposti al sistema dei controlli ambientali disciplinato dalle norme nazionali. Sono materia organica, che è opportuno recuperare e utilizzare in agricoltura, se sono di qualità. “Sono la base dell’economia circolare. Al contrario, per le attuali normative nazionali i gessi non sono considerati un rifiuto ma un ammendante agricolo e inseriti nell’elenco dei fertilizzanti nazionali, che per definizione non sono sottoposti a quel sistema di controlli e tutele ambientali previsti dalla regolamentazione dei rifiuti. Equiparare i due prodotti consentirebbe di estendere gli aspetti della disciplina sui fanghi in agricoltura ai gessi, regolamentarne i movimenti, conoscerne la destinazione e inquadrare in modo adeguato il loro utilizzo, collegato alla funzione di correttivo sui terreni agricoli e alla Direttiva Nitrati. Una tutela per l’ambiente, per la popolazione e, da ultimo, dei contoterzisti”, conclude il presidente di Uncai.



Data pubblicazione

30-06-2021

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