Credito d’imposta carburante, contoterzisti quasi fuori


Fonti Uncai interne al Mipaaf escludono i contoterzisti dal credito d’imposta del 20% per l’acquisto di carburante per le attività agricole

Secondo fonti interne al ministero delle politiche agricole e forestali interpellate da Uncai, i contoterzisti non hanno diritto al credito di imposta del 20% per l’acquisto di gasolio e benzina utilizzati nell’esercizio delle attività agricole. Sempre in base alle informazioni in nostro possesso, il motivo di tale decisione è l’assenza della copertura finanziaria necessaria a includerli nel provvedimento. Resta il mistero su come siano stati calcolati gli importi messi a disposizione dei soli agricoltori (124,18 milioni di euro nel decreto Ucraina e 194,41 milioni nel decreto Auti-bis), perché tali cifre non sono rapportabili ai consumi del carburante agricolo agevolato utilizzato solo dalle aziende agricole in Italia.

Considerato che il 90% delle attività di raccolta e il 60% delle altre lavorazioni viene svolto dai contoterzisti, vien da sè che i maggiori consumatori di carburante agricolo sono i contoterzisti.

Viene da pensare che non sia stata minimamente presa in considerazione la normativa relativa al carburante agricolo agevolato e alla sua corretta assegnazione, un vero e proprio schiaffo legislativo che Uncai si augura sempre possa essere sanato”, commenta il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. In questo senso L’Unione Nazionale Contoterzisti ha inviato alle commissioni finanza e tesoro e bilancio del Senato uno specifico emendamento all’articolo 7 del decreto Aiuti-bis, quello che estende il credito di imposta al terzo trimestre del 2022.

Al momento – aggiunge il presidente Uncai – invitiamo nuovamente tutti i contoterzisti e tutte le associazioni alla massima prudenza, nella speranza che la situazione possa mutare in meglio per la categoria. Se un contoterzista decidesse di avvalersi del credito d’imposta senza averne diritto rischia, infatti, moltissimo. Se gli va bene dovrà pagare solo una sanzione pari al doppio di quanto indebitamente ottenuto, se gli va male si ritroverà un illecito penale sulle spalle”.



Data pubblicazione

01-09-2022

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