Tariffari agromeccanici


Tassinari: “Con i tariffari sospesi e il caro carburante, necessario offrire agli imprenditori agromeccanici strumenti per rilanciare gli investimenti”

Cremona, 14 ottobre ‘22 – Si è riunito ieri a Cremona il Consiglio Uncai con i rappresentanti di diverse province italiane. Al centro della discussione le tariffe delle lavorazioni agromeccaniche, aumentate nel corso dell’anno. “A seconda della tipologia delle lavorazioni, leggere, medie o pesanti, c’è maggiore, minore o nessuna convenzienza per l’agromeccanico. Su tutto incide il costo del carburante, aumentato da settembre 2021 a settembre 2022 del 20%, e ancora oggi sulle montagne russe”, ha spiegato il presidente Uncai Aproniano Tassinari, aggiungendo che i prezzi non torneranno più alla normalità: “La finanza guarda lontano e ha riconosciuto, prima nella pandemia ora nella guerra della Russia, un pericolo reale alla rete di approvvigionamento globale alla quale non sarà possibile porre rimedio nel breve periodo. Ha reagito furiosamente come un leone in gabbia aumentando i prezzi che a questo punto non torneranno ai livelli di due anni fa, anche perché, nel frattempo, è iniziato un processo ancora più lungo e complesso, la transizione ecologica ed energetica e la messa in sicurezza delle filiere agroalimentari nazionali, senza una strategia e una visione scientifica da parte dell’Europa”.

I contoterzisti non hanno soluzioni in tasca, possono solo adeguarsi ai tempi: “Nel 2023 pubblicheremo nuovi tariffari, quest’anno sospesi. Decideremo se scorporare il prezzo del servizio agromeccanico da quello del carburante necessario per eseguirlo oppure se ricalcolare tutti i prezzi sulla base dei nuovo costo del carburante agricolo agevolato, se questo sarà stabile almeno da sei mesi. Nel frattempo ci auguriamo che il nuovo governo prosegua la politica di tassare gli extra profitti delle aziende energetiche, anche se potrebbe trattarsii di soldi che l’Italia prima o poi dovrà restituire. Ma più che togliere, nello scenario attuale di costi energetici fuori controllo, occorre predisporre per gli imprenditori agromeccanici strumenti per rilanciare la voglia e la forza di andare avanti e investire. Strumenti per incrementare le produzioni attraverso quei macchinari innovativi che solo i contoterzisti sono in grado di usare apportando un reale beneficio alle comunità di appartenenza; strumenti per garantire cibo a un prezzo equo, per raggiungere la sovranità alimentare e la resilienza di filiera che ci libereranno dai drammatici scenari in atto sul piano economico, occupazionale, ambientale. Occorre, poi, attuare una radicale semplificazione burocratica, senza paura di sconfessare qualche funzionario di Stato. Alleggerire il più possibile imprese e cittadini da oneri documentali, identificare meccanismi di sostegno rapidi e il più possibile automatici. Le imprese agromeccaniche necessitano di liquidità, per questo è necessario prevedere, per esempio, la bancabilità per i crediti d’imposta, in particolare quelli derivanti da investimenti nell’ambito delle misure transizione 4.0, ricordandosi però, nella stesura dei bandi 4.0, che anche i contoterzisti ne hanno pieno diritto. Non solo, possono beneficiare di misure dedicate specificatamente a loro”, ha concluso il presidente Tassinari.



Data pubblicazione

14-10-2022

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