Consiglio Uncai a Ferrara


Alluvione in Romagna, investimenti in sostenibilità agroambientale e agricoltura 4.0 compromessi, carbon farming i temi affrontati con Tassinari, Gherardi e il CdA Uncai

FERRARA – Si è svolto nei giorni scorsi nella sede di Confagricoltura Ferrara, a pochi chilometri della Romagna e dall’alluvione, il Consiglio Uncai. “Abbiamo chiesto a Confagricoltura Ferrara di ospitarci in segno di vicinanza e solidarietà alle popolazioni alluvionate e per lanciare un appello dal mondo agricolo e agromeccanico. Il tessuto produttivo romagnolo, pur in ginocchio, sta cercando di rialzarsi eroicamente mettendo in campo tutti i mezzi e le risorse a disposizione”, ha detto il presidente Uncai, Aproniano Tassinari, durante il Consiglio di amministrazione, “In questo momento occorre portare la massima attenzione alle imprese del territorio, sia agricole sia agromeccaniche, parlando in modo univoco, perché il rischio è perdere una locomotiva economica fondamentale per l’agricoltura del nostro Paese”.

Ci si risolleva solo insieme, agricoltori e agromeccanici”, ha risposto il consigliere nazionale di Confagricoltura Nicola Gherardi, presente all’incontro. “Per superare il passato e il dramma del presente occorre aprirsi a una visione innovativa. L’azienda agricola cresce nella misura in cui al suo fianco c’è anche un terzista che fa innovazione”, ha aggiunto, sottolineando come l’agromeccanico sia spesso il primo a percepire le novità e dove stia andando il settore: “Tante volte, infatti, il contoterzista investe in macchinari innovativi senza sapere se l’agricoltore glieli chiederà. Oggi vede un’opportunità nelle attrezzature e nelle tecnologie per l’incremento della fertilità e della sostanza organica nel suolo. Ma mettere il suolo nella condizione di captare più CO2 deve garantire un ritorno economico agli agricoltori affinché gli investimenti e i servizi agromeccanici più innovativi siano incoraggiati. Potremmo avere dei distretti agricoli, delle province, ad esempio l’intera Romagna, carbon free, ma occorre che la politica e le istituzioni accompagnino ora questo percorso senza accumulare ritardi. Il registro pubblico dei crediti di carbonio derivanti dalle attività agroforestali di recente istituito presso il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) può essere messo al servizio di tutta l’agricoltura dando subito modo ad agricoltori e contoterzisti di commercializzare i crediti di carbonio. Potrebbe essere la grande sfida operativa, oltre che scientifica, per far ripartire il settore su nuove basi”.

In Romagna questo percorso di innovazione tecnologica 4.0 e di sostenibilità agro ambientale era ormai avviato e a buon punto”, ha aggiunto il direttore tecnico di Uncai e direttore di Apimai Ravenna, Roberto Scozzoli. “L’alluvione ha azzerato tutto, compromettendo i terreni degli agricoltori e i macchinari degli agromeccanici. Chiediamo quindi al Governo di portare il credito di imposta 4.0 quantomeno al 50% per gli imprenditori delle aree colpite dall’alluvione e un’accelerazione sulla certificazione del lavoro svolto dagli agromeccanici, anche a tutela del territorio”.



Data pubblicazione

23-05-2023

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