Contoterzisti per un’agricoltura resiliente
Tassinari: “I contoterzisti devono diventare riferimento irrinunciabile per le istituzioni, contribuendo a salvaguardare le campagne e il territorio dagli effetti dannosi degli eventi meteo estremi. Urgente l’autorizzazione all’uso dei droni per i trattamenti fitosanitari
Roma, 30 aprile 2025 – In Italia il panorama delle lavorazioni agromeccaniche presenta differenze evidenti. In alcune regioni il calendario agricolo continua a dettare il ritmo, offrendo una guida più o meno stabile per chi lavora la terra. In altre, invece, il maltempo e le variazioni climatiche – ormai all’ordine del giorno – hanno imposto una corsa contro il tempo, stravolgendo le consuete tempistiche.
Il presidente di Uncai, Aproniano Tassinari, ritiene fondamentale ascoltare i contoterzisti, veri testimoni della realtà nei campi. “Chi meglio di loro può raccontare, in prima persona, cosa accade nei campi?” Ecco così che, per esempio, in Piemonte, Lombardia e Lazio le operazioni procedono regolarmente, salvo qualche episodio isolato – come quello dell’alessandrino, recentemente colpito dall’esondazione del Po. Al contrario, in Veneto e, ancora di più, in Emilia-Romagna le intemperie hanno interrotto il normale svolgimento dei lavori, incidendo sia sulla quantità che sulla qualità dei raccolti. Anche il Centro e il Sud Italia non sono esenti: l’incertezza climatica rende necessari interventi rapidi e strategie di adattamento.
Il presidente di Uncai sottolinea la necessità di investire in programmi per la manutenzione dei corsi d’acqua – dai flussi principali ai rami minori – per proteggere le aree agricole e prevenire dissesti idrogeologici. Le recenti devastazioni mostrano chiaramente che ogni ritardo negli interventi comporta gravi conseguenze per le imprese e per il comparto agricolo.
In questo contesto, i contoterzisti devono diventare riferimento irrinunciabile per le istituzioni, contribuendo a salvaguardare le campagne e il territorio dagli effetti dannosi della variazione climatica in atto e degli eventi meteo estremi, utilizzando anche tecnologie innovative, come i droni e i sistemi di precisione. “Dove e quanto è stato possibile, il settore agromeccanico ha già agito: numerose imprese hanno riorganizzato gli appezzamenti e modernizzato gli impianti irrigatori, contrastando il rischio dei ristagni d’acqua che potrebbero compromettere le coltivazioni”.
Urgente ottenere l’autorizzazione all’uso dei droni per i trattamenti fitosanitari. “Le interruzioni delle operazioni, dovute a umidità e piogge – che limitano l’accesso dei mezzi tradizionali e favoriscono la diffusione di malattie – richiedono soluzioni innovative. In Veneto, ad esempio, la peronospora ha già interessato alcune zone del Soave e della Valpolicella”, spiega Tassinari. Per il presidente dei Contoterzisti, l’impiego dei droni non significa solo un salto tecnologico, ma anche una risposta concreta per rendere i campi più accessibili e ridurre l’impatto su suolo e ambiente delle operazioni agromeccaniche. “Il processo autorizzativo richiede la definizione di dosaggi specifici dei fitofarmaci, formulati appositamente per l’uso tramite droni anziché con i metodi tradizionali. Ciò comporta la necessità di un coordinamento stretto e del coinvolgimento attivo del Ministero nelle sperimentazioni. Tuttavia le esperienze con droni sprayer in alcune regioni e le deroghe concesse dopo gli allagamenti indicano chiaramente la strada da seguire. Presto vedremo questa tecnologia in azione nelle nostre campagne”, conclude Tassinari.