Un Albo per gli agromeccanici: una legge da approvare
Regole, formazione, controlli e qualità certificata: la proposta di legge punta a professionalizzare il contoterzismo al servizio dell’agricoltura, delle comunità e dell’ambiente
Roma, 11 settembre 2025 – Il contoterzismo è da sempre una colonna portante dell’agricoltura italiana, punto di incontro tra tradizione, innovazione e macchine di ultima generazione. Fino a oggi, però, il settore è cresciuto senza un quadro unitario di riferimento. La proposta di legge n. 1794, depositata il 20 marzo 2024, introduce finalmente uno strumento atteso: l’Albo nazionale degli agromeccanici.
L’Albo disciplinerebbe in modo organico la figura del responsabile tecnico, i percorsi formativi, le modalità contrattuali, le coperture assicurative e i controlli. Garantirebbe la certificazione delle prestazioni, con verifiche a livello regionale, e promuoverebbe sostegni mirati a innovazione e sicurezza. Non solo: si porrebbe come risposta alle grandi sfide contemporanee — dagli eventi climatici estremi al dissesto idrogeologico, dalla sostenibilità alla modernizzazione delle pratiche agromeccaniche e agroforestali.
“Serve un albo che valorizzi il ruolo sociale degli agromeccanici e ne riconosca la funzione pubblica. Deve essere uno strumento semplice, trasparente e snello, ancorato al territorio e capace di generare valore non solo per gli iscritti, ma per l’intera collettività”, sottolinea il presidente UNCAI, Aproniano Tassinari.
Portare a termine l’iter legislativo, spiega Tassinari, “significa rafforzare la tutela dei cittadini, migliorare la gestione del territorio e incidere in settori strategici come la pianificazione, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la gestione sostenibile delle risorse naturali. Un albo professionale risponde inoltre alle trasformazioni del lavoro, della formazione e della tecnologia, sostenendo con concretezza la transizione ecologica”.
Alcune Regioni hanno già aperto la strada: Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e più recentemente le Marche hanno istituito albi regionali con misure dedicate a ammodernamento, digitalizzazione e formazione. “È l’esempio concreto di come un contoterzista certificato, attrezzato e formato offra garanzie sia a chi affida i lavori sia a chi li esegue”, aggiunge Tassinari.
E se questo presidio mancasse? “Senza regole e controlli – avverte – aumenta il rischio di interventi approssimativi, con danni per gli agricoltori, per l’ambiente e per la sicurezza degli operatori. L’albo è invece garanzia di trasparenza e affidabilità”.
“Non parliamo di rivoluzione culturale, ma di riconoscimento professionale: strumenti su misura, legami più forti tra Stato e terra. Il contoterzista diventa protagonista di un’agricoltura rinnovata, in grado di guidare la transizione ecologica. L’albo e gli agromeccanici sono la base solida – e le ruote – su cui costruire il futuro del settore”, conclude il presidente UNCAI.