Da Cremona la spinta per l’albo nazionale degli agromeccanici
APIMA Cremona incontra il consigliere Piloni: la Lombardia ribadisce il sostegno all’albo. Demicheli e Canesi: “Abbiamo fatto la nostra parte, il consenso è ampio, ora tocca a Roma”
Cremona, 22 settembre 2025 – L’Associazione Provinciale Imprese di Meccanizzazione Agricola (APIMA) di Cremona, aderente a UNCAI, ha incontrato il consigliere regionale e componente della Commissione Agricoltura di Regione Lombardia, Matteo Piloni, per rilanciare con forza il tema dell’albo nazionale degli agromeccanici.
Regione Lombardia è stata la prima a credere e a realizzare un albo regionale dei contoterzisti agromecanici. Oggi continua a sostenere con convinzione questa misura, sollecitando i parlamentari a portare a compimento la proposta di legge nazionale.
“Durante la scorsa legislatura – ha ricordato Piloni – in Lombardia abbiamo istituito l’albo degli agromeccanici, uno strumento che ora è al centro del dibattito nazionale. Nei mesi scorsi abbiamo riportato il tema in Commissione Agricoltura, perché riteniamo fondamentale che la Regione sostenga la creazione di un albo nazionale, evitando che il riconoscimento resti confinato al livello locale”.
Un impegno condiviso dai vertici di APIMA Cremona. “L’auspicio nostro e di UNCAI – ha dichiarato il presidente Clevio Demicheli, anche vicepresidente di UNCAI – è che Regione Lombardia, prima ad aver aperto la strada, faccia da capofila e trascini le altre regioni che hanno adottato lo stesso progetto. Occorre che insieme sostengano l’albo nazionale in ogni sede politica e istituzionale”
“L’albo è pronto, compresa la modifica necessaria per includere anche imprese commerciali e di servizi che svolgono attività agromeccanica, anche se non in via prevalente – ha aggiunto il direttore Fabrizio Canesi –. Ora attendiamo solo la convocazione a Roma per concludere l’iter: abbiamo fatto tutto quanto ci è stato chiesto”.
Quello di Cremona è il primo di una serie di incontri con istituzioni e stakeholder che UNCAI intende promuovere per ricompattare il largo consenso già espresso su questo progetto: dalle associazioni agricole ai costruttori, dai rivenditori alle Regioni. Un patrimonio condiviso che l’Unione Nazionale Contoterzisti vuole difendere e consolidare, affinché i tempi della politica non lo disperdano.