Sicurezza in agricoltura: dalle parole ai fatti
UNCAI applaude al pragmatismo del Ministero. Tassinari: “Finalmente un piano reale che tiene insieme produttività e tutela del lavoratore”
Roma, 17 dicembre 2025 – UNCAI accoglie con favore la strategia integrata per la sicurezza sul lavoro in agricoltura presentata dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in sinergia con Inail, Ismea e CREA. Un piano che mette a sistema risorse e strumenti operativi, delineando un orizzonte chiaro per il settore primario.
Tra le misure più rilevanti figurano l’incremento del bando ISI 2024 – i fondi per l’acquisto di nuovi mezzi passano da 90 a 248 milioni di euro – i 100 milioni aggiuntivi del Fondo Innovazione Ismea per il biennio 2026-2027 e lo stanziamento inedito di 10 milioni di euro destinati all’adeguamento dei trattori obsoleti e privi dei principali dispositivi di sicurezza. Interventi mirati che riguardano, tra l’altro, l’installazione di strutture di protezione ROPS, avvisatori acustici e luminosi, telecamere con sistemi di allerta e indicatori di pendenza.
«In uno scenario complesso, segnato da scarsa marginalità economica e dalla necessità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi, molte imprese agricole e agromeccaniche hanno faticato a rinnovare il parco macchine con la velocità necessaria», dichiara il presidente di UNCAI, Aproniano Tassinari. «Questo piano dimostra che, a partire dal 2023, il Ministero ha scelto una strategia di lungo periodo, accompagnando concretamente le aziende nel cambiamento, senza chiedere impossibili colpi di reni ma mettendo a disposizione strumenti reali».
La sicurezza sul lavoro, sottolinea UNCAI, è una conquista sociale che deve tradursi in azioni concrete e non restare confinata nei documenti programmatici. «Troppo spesso gli incidenti nascono dall’impossibilità economica di compiere un salto tecnologico immediato», prosegue Tassinari. «Per questo apprezziamo l’introduzione di una fase di “sicurezza intermedia”, fatta di interventi a basso costo ma ad alta efficacia, in grado di migliorare sensibilmente le condizioni operative dell’esistente».
Nel dettaglio, i 10 milioni stanziati consentiranno interventi di ammodernamento dei trattori attraverso un contributo a fondo perduto pari all’80% del costo complessivo, fino a un massimo di 2.000 euro per mezzo, erogato tramite un apposito bando. Secondo le stime di Federacma, potranno essere messi in sicurezza circa 5.000 trattori. «Se si considera che in Italia circolano oltre 1,2 milioni di mezzi obsoleti, questi numeri possono apparire limitati», osserva Tassinari. «Ma rappresentano un inizio indispensabile e un messaggio chiaro: tutela del lavoratore, produttività e sostenibilità non sono dimensioni separabili».
Il presidente di UNCAI evidenzia inoltre la discontinuità rispetto a un certo approccio delle politiche comunitarie: «Il Ministro ha ricordato come, in nome di una sostenibilità ambientale spesso ideologica, l’Europa abbia imposto bandi PNRR riservati esclusivamente alle macchine elettriche. Soluzioni adatte a specifiche nicchie, ma non alla maggior parte delle lavorazioni agricole pesanti. Qui, invece, vediamo pragmatismo: niente dirigismo economico, ma la possibilità concreta per tutti di investire in sicurezza».
L’iniziativa ministeriale si inserisce coerentemente nel percorso di professionalizzazione che UNCAI promuove da anni. I contoterzisti rappresentano oggi l’anello di congiunzione tecnologica e organizzativa della filiera agricola. In linea con il concetto di “Rete del lavoro di qualità”, l’impresa agromeccanica non porta nei campi soltanto macchine efficienti, ma una cultura della sicurezza che diventa una vera e propria condizionalità sociale: senza il rispetto delle regole e della tutela dei lavoratori, si è fuori dal mercato.
«Il contoterzismo è l’antidoto al lavoro insicuro», sottolinea UNCAI. «Le nostre imprese sono strutturate per garantire operatività e rispetto delle norme proponendosi come “esperte di processo” per poter competere. Ma occorre accelerare in questa direzione per ampliare questa rete virtuosa».
La sicurezza, conclude l’associazione, è prima di tutto un fatto culturale. Le associazioni territoriali aderenti a UNCAI sono pronte a fare la loro parte nel rafforzare l’interconnessione della filiera. «Siamo i primi formatori sul campo», conclude Tassinari. «Attraverso le nostre strutture trasformiamo l’innovazione in competenze, aiutiamo gli operatori ad accedere ai bandi e a utilizzare correttamente le tecnologie per ridurre i rischi. C’è un progetto e ci sono strumenti operativi: ora costruiamo insieme un’agricoltura più sicura e più solida».